03 dicembre 2008

FISH - Glasgow Carling Academy - 22 Novembre 2008


Glasgow Carling Academy 22/11/2008

Prologo:Luglio 2008.

Incomincia a definirsi seriamente l'ultima parte del "13th Star" tour che vedrà Fish in giro per l'Europa per la terza volta in dodici mesi.
Visto il clamoroso precedente di Amsterdam a marzo,la tentazione di andare da qualche parte per una nuova impresa ittica non è trascurabile.
A livello di weekend la data piu' "comoda" sembra essere Londra,ma sei giorni dopo insidiosamente si annida Glasgow.........

Con un bit-rate di 986 Giga/sec riemergono vecchi ricordi ed antiche battaglie,poi mi compare un grasso e barbuto cherubino in kilt appollaiato non sulla solita nuvoletta ma su un barile di Tennent's 80 che gentilmente mi pone il seguente dubbio amletico:
"Ye wanker,whit thae hell are ye gaun tae dae in bluidy London?"
(trad.: "Amico viandante, ritieni davvero opportuno recarti nella capitale inglese?")

21 novembre 2008.

Siamo in cinque a decollare per Edimburgo:io e Simona,Andrea, Gianluca e Barbara.
Il resto del gruppo si è aggregato in breve,confidando in quella che è ormai una legge scritta:il tour di Fish si divide in due categorie: tutte la altre date e quella di Glasgow!
Una delle migliori audience per Fish da sempre,senz'altro la piu' rustica ed a dir poco interattiva....

Passeggiare per Edimburgo dopo sette lunghissimi anni è personalmente ancora un'emozione ed uno straordinario piacere,forse quasi quanto rincontrare Bill McNie: siamo tutti e due un po' ingrassati,ma per il resto è come se ci fossimo visti l'altro ieri.
Dopo un ristorantino indiano con cui abbiamo condiviso la tavola con la famiglia McNie al completo (Glenda ed i figli Callum e Catherine) ci si avvia per un "paio" di drink nei pub,ovvero "Volete venire in Scozia con Jimmy che poi incontra Bill? Welcome indeed!"

Sabato mattina:un paio di aspirine e treno per Glasgow dove tutta la giornata viene spesa nello shopping piu' sfrenato: chi vi scrive violenta la carta di credito (della moglie,scusa regalo di Natale) al negozio di una squadra locale con maglia a righe orizzontali biancoverdi per concludere,così come Andrea e Gianluca,con lo strepitoso acquisto ad una sterlina di un cappello da giullare.
Della serie:stasera vogliamo passare inosservati...........

Glasgow. Home Turf.
Anche se è la prima volta che lo vedo alla Carling Academy (ex cinema adibito ad hall per concerti con palco bello grande e notevole acustica), è la mia quinta data nel corso degli anni in questa città ed anche stasera ci sono tutte le premesse per una gran serata.
Un saluto veloce a Tara,Katie,Yatta e Pescione (è facile riconoscere tre lobotomizzati con jester hats....),prime birre con Bill arrivato or ora da Edimburgo e con Gordon da Aberdeen ritrovato dopo tanti anni ed è ormai già ora di iniziare: Gazza Ladra e resto dell'intro ancora quasi coperto dalla caciara del pubblico (direi circa millecinquecento presenti), ma poi alle prime note di Slainte Mhath tutti sono pronti a cantare con Fish per un paio d'ore.
I vari "Waiting" a fine brano rieccheggieranno per vario tempo.
Prima "Circle Line" e poi "Square Go" ci introducono il materiale di "13th Star",con la seconda che secondo me si conferma essere il miglior pezzo del disco,provocando vari cori qua e là che proseguono anche durante "So Fellini";audience già sugli scudi.
Tutta la Carling Academy accompagna poi parola per parola il trittico iniziale di "Clutching at Straws" (puri brividi) per scatenarsi all'unisono nel finale: WARM! WET! CIRCLES! Glasgow Roar 1 - Rest of the World 0
Siamo alla magnitudo 7.7 della scala Dalglish......
A questo punto,come già timidamente accennato prima dal pubblico, il coro "Geeza Bun" cresce a dismisura: Fish sta parlando,ma nessuno gli sta dando retta,il coro è ormai composto da quasi tutti i presenti ed è solo con brusche maniere e la promessa "Piu' tardi" che il Pescione ci riconduce all'ordine. In realtà ci sta ignobilmente gabbando.........
Nuova immersione totale nel materiale di "13th Star": si sussegguono "Zoe 25","Arc of the Curve","Open Water" e ""Dark Star":un po' per tutti i gusti,dalle ballads all'hard rock,ma ancora una volta il repertorio ormai datato un anno fa si conferma essere di notevole livello.
E' comunque con "Faith Healer" che i sismografi vanno in tilt: Fish la presenta dedicandola ad Alex Harvey che era proprio di Glasgow con l'entusiasmo di un 15enne da cover band e la esegue ancora piu' assatanato,concedendosi una discesa sciamanica fra il pubblico al grido di "Let me put my hands on you".
Nonostante il baccano che pervade la venue è praticamente un momento religioso (qua sono abituati così....)
Grandissimo momento rock,assolutamente lo zenith della serata.
"Clichè" calma le acque burrascose della Carling Academy e ci ripropone l'assolone di Frankie ormai a livelli di scuola di chitarra; Fish a fine brano,invitando all'applauso i presenti, dichiara: "Il chitarrista piu' sottovalutato del Regno Unito!" Sono diciannove anni che lo sostengo anch'io.
Primo bis: "Kayleigh". "Bill, fancy a pint?"
Secondo bis:"Lavender": ancora e sempre da lacrime.L'unico rammarico a riguardo è non essere riusciti con Gianluca a replicare perfettamente la nostra personale versione di "Blue Angel" (così come a Lecco) a causa delle altre decine di persone che in quel momento si sono messe a cantare a squarciagola; il sincronismo fra coloro che sono alla decima birra è ancora arte da affinare.
"The Last Straw": ovvero il pezzo piu' bello del piu' bel disco dei Marillion.

So di ripetermi e lo faccio volontariamente;non vedo perchè dovrei sforzarmi di esprimerlo altrimenti.
Date le brutture della vita, potrebbe essere l'ultima volta che ce lo godremo live per molto tempo a venire (non voglio neanche pensare a scenari ancora piu' apocalittici....) ed è esattamente quello che facciamo: godiamo!
Un chiassosissimo insieme di urla ed applausi saluta la band per veder poi ricomparire i soli Fish e Frankie per quello che sarà l'ultimo pezzo:una versione solo chitarra e voce di "Sugar Mice".

Tirando le somme,una grande data!

Non così epocale come è stata Amsterdam a Marzo,ma su notevoli livelli:ancora una volta Glasgow si conferma essere un caposaldo inespugnabile per Fish ed il suo pubblico.
Stasera veramente issato allo status di eroe nazionale.
Ancora una volta chilometri ed Euro sono stati investiti benissimo;Gianluca ed Andrea stanno già pregando perchè anche nel prossimo tour Glasgow venga piazzata in un weekend.

Durante i saluti finali con Fish e tutto l'entourage la gioia per una grande serata si mescola con la malinconia che già dopo 5 minuti ci attanaglia e ci terrà compagnia fino al prossimo evento ittico. E' inutile stare a perdere tempo: stato un grande weekend con un grande show.
E' stata la mia 122ma data solista ed in effetti ho un rimpianto: vorrei che fossero state almeno 123;non ci vuole un Nobel per indovinare dove avfei voluto vederla.

THANKS AGAIN TO EVERYONE OVER THERE.
Our hearts belong to you.
Sorry,but you are not going to get rid of us.

Jimmy Roncolato

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie Jimmy. Mi sono commossa...
Mari

Raingod ha detto...

Anche io (dopo essermi presa a calci per essere mancata!).

Betta