07 dicembre 2008

6 - Retrospettiva Fish, di Francesco Barraco - FELLINI DAYS

So per certo che parecchi fan lo considerano tra i punti piu' bassi della carriera fishiana. Personalmente lo considero un buonissimo album. Un album che riesce ancora ad EMOZIONARMI, dove il totale supera la somma delle parti. Forse per quel gusto tripicamente da concept o forse perche' è un album introverso, dark e intimista come piacciono a me. Quindi, pur riconoscendo la superiorita' dei vari Vigil, Sunsets o Raingods (e probabilmente anche 13th star), non mi sento affatto di declassarlo come fanalino di coda (purtroppo il peggio verra' subito dopo).
Dal punto di vista degli stili c'è una sterzata ancor piu' decisa verso atmosfere blues e soul ma, dietro l'angolo c'e' sempre la rielaborazione secondo ottiche di rock teatro. Il processo compositivo viene affidato al menestrello Wesley la cui chitarra sporca sara' (nel bene e nel male) il filo conduttore dell'album. Dal punto di vista della produzione invece qualcosa comincia a vacillare. Elliot Ness (forse nel tentativo di rendere il tutto un po' rarefatto) azzerera' le dinamiche e il prodotto finale sara' penalizzato. Per parlarci chiaro: se si e' cercato di fare una produzione chic ovattata alla Lanois si è fallito di brutto. Ottima pero' l'idea di utilizzare le frasi del regista come collante.

3d
"Ciak, motore!"! Dopo il "listen to me" di Vigil è in assoluto la intro che mi fa letteralmente "sciogliere". Come direbbe il Dave: "mi riduco uno straccio". Opener ispiratissimo con una vena "rogerwateristica". Nella parte centrale forse si poteva fare di piu' e gli archi pizzicati synth del tastierista (il mestierante John Young) non sono il massimo ma, la chitarra "trattata" di Wesley e gli overdubs (bellissmi i gorgheggi arabeggianti) si srotolano magicamente con la pellicola regalando all'ascoltatore emozioni senza tempo. E il finale con la reprise è roba d'alta classe.
Voto 8

So Fellini
Pezzo dark, avvolgente e sensuale come un tango notturno. Chiunque si sarebbe trovato in difficolta' con un simile ritornello "SOOO FELLINI!" ma poiche' i musicisti di Fish hanno gusto da
vendere ecco il basso di Vantsis che plana su note dark! Un'altra montagna scalata!! Grande Fish... e grande... il pubblico di Amsterdam!
Voto 7

Tiki 4
La quiete dopo la tempesta. Pezzo pastorale con un riff di chitarra "trattata" che per verita' alla lunga rompe un po'... non è un pezzo che di sicuro entrera' nella storia della musica, ma Fish ha un modo UNICO di porgere le storie. La coda finale arabeggiante è parecchio suggestiva.
Voto 6-

Our Smile
Sara' pure leggerina ma è una ballad che ha contrasti armonici particolari, agro-dolci. Il loop percussivo "circolare" plastifica un po' il tutto e finisce per dare un taglio troppo canzonettistico. Ottime le vocine "impertinenti" della corista. La versione al piano (bellissima) rende giustizia a codeste armonie e dimostra che ci avevo visto bene.
Voto 6

Long Cold Day
Massicio pezzo hard rock blues. Rock da serie A!! (parole dello Zava). Musicalmente puo' anche suonare estremamente deja vu ma il cantato e' pallutissimo! E quel "still thinking" diventa miccia esplosiva per l'assolo vibrante di Wesley. Qui ci voleva TINA TURNER!!
Voto 7

Dancing in Fog
Fog, fog and... fog. Amo da impazzire questo brano dalle atmosfere rarefatte e nebbiose. Le armonie sono SPLENDIDE!! Il solo di Wesley è particolare e si staglia nelle nostre menti come un
flashback! Ottime le trombe nel finale. Pezzo stranamente sottovalutato.
Voto 7

Obligatory Ballad
Niente di importante... capisco il taglio da menestrello ma alcune frasi sono troppo vuote e lasciano la voce di Fish al macello... In alcuni frangenti invece la chitarra si fa calda, avvolgente (con armonici in evidenza) e veramente soul. Da rimarcare un piccolo bridge strumentale che riporta a "Dolce Maria" della PFM.
Voto 6--

The Pilgrim's Address
Brano intimistico dal taglio decisamente cantautorale. Forse ripetitiva e con prospettiva limitata ma nella sua semplicita' va' dritta al cuore!
Voto 7-

Clock Moves Sideways
Il capolavoro! Intensa, vibrante, apocalittica! Il bridge è un vulcano in odor di esplosione cosi' come il ritornello straripa in un furore elettrico da lasciare attoniti. E poi vi raccomando la coda!! CATARTICA AGONIA scandita dai rintocchi di campane a morte... e il fruscio della pellicola che resta nudo protagonista del nostro sogno... "these are fellini days"... IMMENSO!!
Voto 8,5

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