Confesso di non aver goduto appieno della bellezza di quest'ultimo lavoro perche' le fanfare delle "sirene" scozzesi del forum ufficiale lo dipingevano come il migliore in assoluto della sua discografia, come il Brave dei Marillion. Non e' cosi' (nella mia classifica tallona comunque da vicino Vigil, Sunsets e Raingods) ma trattasi di un signor album, di un album granitico. Dell'album della RISCOSSA. 13th star testimonia (come ho sempre detto) che Fish non era nella parabola discendente dal punto di vista CREATIVO ma lo era dal punto di vista della
PROFESSIONALITA'. Probabilmente il vincente tour di Misplaced gli ha portato soldini freschi e il risultato si vede: album prodotto splendidamente come non si vedeva dai tempi di Raingods. Vantsis (bassista non all'altezza di un Giblin o un Paton) sara' una grande sorpresa in chiave compositiva (tra l'altro si dimostra anche un bravissimo chitarrista). La struttura concept non ha forse il fascino di Fellini (dove le voci del regista creavano un collante di grande pathos), ma ha il pregio di non offrire punti deboli (non ci sono cadute di tono importanti). Il ritorno di Patterson conferira' forma ed eleganza a tutto (soprattutto nella scelta dei registri) e appaiono anche due membri dei Mostly Autumn (purtroppo si attendeva la terza ma sappiamo tutti come e' andata...) che daranno un importante contributo (soprattuto il batterista Griffiths). Dal punto di vista dei contenuti, 13th star si mostra come un riuscito compendio degli stili che hanno caratterizzato l'avventura del pesce solista, aprendosi anche a inedite sonorita' industrial. Un album che e' figlio dell'illusione e della cocente delusione amorosa (a un passo dal matrimonio) tutto cio' si riflettera' sulle composizioni dove sembrano (a volte) convivere due anime...
Circle Line
Un buonissimo opener con uno scheletro elettronico che puo' richiamare nei suoni freddi e metallici una Intruder di Gabriel. Ipnotico nelle strofe (nella seconda i riff svelano giustamente il
quadro melodico) con ritornello di sano hard rock. Forse il bridge (un po' alla State of Mind) manca del colpo di genio, ma e' dettaglio. Buonissima invece la coda finale con prog (splendido l'inserimento filtrato "I need a navigator"). Tirando le somme rimane un pezzo d'apertura magari non all'altezza dei piu' grandi pezzi fishiani (puo' giocarsela con The Field e Mr1470 - con buone probabilità di spuntarla) ma da promuovere in pieno.
Voto 8--
Square Go
Pezzo cupo, claustrofobico. I testi necessitavano di un quadro bellico. Ma forse si va un po' troppo sul melodrammatico caricaturale: mi rifersico alla frase degli archi (tra l'altro struttura portante) che e' un po' cosi'... Il mood ipnotico creato nelle strofe invece non e' affato male, cosi' come il ritornello, di una rabbia "agonistica" da lasciare attoniti! Bellissima la coda sinfonica.
Voto 7
Miles de Besos
Esotica con buone rifiniture di Usher ma tutto sommato trascurabile. Devo dire che ha un inizio carino ma forse e' un po' lasciata morire sul finale. Ecco un'incompiuta.
Voto 6
Zoe 25
Ballad giocata su due accordi che si passano la palla ma davvero intriganti e con un sapore antico. Il ritornello solare riporta a qualcosa di Suits. A tre quarti la sorpresa: un cambio melodico
improvviso, molto bello. Un pezzo che ti prende pian piano.
Voto 7
Arc of the Curve
Qualcuno ne ha parlato come il capolavoro dell'album. Non e' cosi' ma e' un buon brano, decisamente solare, molto anni 70. Forse c'e' fin troppa melodia nel ritornello, non banale ma assai dolce davvero ai confini del dolciastro. Questo e' frutto secondo me dei momenti belli con la sua ex compagna (e quasi sposa) Heather. Uhm... avverto due anime...
Voto 7
Manchmal
Ecco il primo vero acuto dell'album! Ossessiva con buone strategie nell'arrangiamento e nel cantato. Con metallo che tende all'"industrial". Ma il finale raga' e' da LACRIME!!! Con note al basso (da allineamento energetico come mi piace chiamarle) che richiamano momenti marillici.
Voto 8
Openwater
Pezzo hard blues scoppiettante! Chitarre da pub scozzese, modulazioni vincenti, ritornello "catchy" con clavinet e moog (!) giustamente ironici.
Voto 7
Dark Star
Capolavoro dell'album!!! Atmosfera da esorcismo o da requiem nelle strofe (geniale la trovata della voce che rimbalza) e ritornello di una violenza inaudita! Emoziona il crescendo delle tastiere nel finale con basso galoppante alla Squire.
Voto 8,5
Where in the World
Malinconica e sofferta ballad (leggermente Floyd) con organetto che dipinge sfumature drammatiche. Il cambio col piano che appare e' bellissimo e lascia presagire mirabilie alla Out of This
World e invece implode un po'... peccato. Comunque pezzo di gran classe.
Voto 7+
13th Star
Pezzo finale alla "Made Again" con punte di plagio a Sugar Mice (nell'arpeggio iniziale) evocativo davvero! Ottimo il piano sussurrato di Patterson (come fiochi bagliori). Il brano si impenna a meta' con una frase ribattura su due accordi vagamente Mostly Autumn. Ottimo il mandolino a suggerire atmosfere quasi Oldfield. Finale che chiude il cerchio in maniera perfetta.
Voto 7
Ho finito cari amici.... Credo che con un po' di buonsenso si puo' al massimo spostare i voti di mezzo punto ma nel caso di Fish e in rispetto al BUON GUSTO la "forbice" di intervento vostro credo sia molto ristretta ;-)
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09 dicembre 2008
07 dicembre 2008
7 - Retrospettiva Fish, di Francesco Barraco - FIELD OF CROWS
Saro' lungo...
Intanto partiamo dalle intenzioni del pescione: fare un album leggermente meno impegnato e piu' solare dei precedenti con una inedita e logica (visto la collaborazione con la SAS) presenza dei fiati. Un lavoro piu' diretto con una tendenza (al solito) al rock sanguigno con venature prog-folk. Sulla produzione e gli arrangiamenti diremo passo passo. Ci sono ben 11 pezzi. Dura piu' di Brave (!). Difficile tenere su grandi livelli tutto l'album, ma forse in questo lavoro non andava tagliato nulla. Trattasi di un concept che sembra perlomeno equilibrato. A Bruce Watson(soprattutto) e' affidato il compito di affiancare Fish nel processo creativo. Alle tastiere si alterneranno (con... alterne fortune) Turrell e Duguid. Riappaiono Usher e quel (preparato) batterista dal nome impronunciabile dell'album di esordio. Entrambi (come tutti), verranno risucchiati nel marasma generale di una produzione a dir poco approssimativa (parecchi brani sono poco piu' di DEMO). Quando la fretta e' cattiva consigliera...
The Field
La intro preparatoria (quasi da accordatura) con chitarra strozzata e' una buona idea. E' una poetica e fishiana apertura. Un opener che galleggia bene in virtu' di una modulazione riuscitissima negli arpeggi di Watson (forse con un'effettistica un po' piatta) e in seguito nel lavoro di cesello della tastiera. La "bagpipe guitar" ci sta benone. A tre quarti l'impennata con un tema folk con corni francesi (tenuti un po' bassi e forse "sporcati" dalla compresenza di troppi strumenti). Tema notevolissimo comunque che poteva essere ripreso in una mega suittona finale. Signori, questo e' Fish!!! Qui c'e' il Fish di sempre: poetico, favolistico, evocativo. Il finale affidato ai cori e alle trombe e' davvero convincente. Ecco il sano orgoglio scozzese di Internal Exile! Non all'altezza delle Shadowplay, delle Perception o delle Vigil ma un ottimo opener.
Voto 7,5
Moving Targets
Questo e' un brano che dal vivo ci guadagna non poco perche' si fa un po' piu' dark. Con quel groove e quella chitarra punk e' un po' la figlia minore (molto minore) di Slainthe Math. Le frasi liquide di Turrell (si e' capito dal vivo) dovrebbero simulare un flauto andino. In verita' continuo a credere che vogliano dare l'idea di un "bersaglio in movimento". Nelle strofe il cantato di Fish e' al solito assai intrigante ed e' ben sottolineato dalle schitarrate "squarcianti"- ipnotico e sensuale. Il ritornello e' all'unisono ed e' un po' scontatino (ma tutto sommato dignitoso). E forse la doppia voce viene tenuta troppo "indietro" (serviva una voce femminile). Il bridge: bellissimo, nulla da dire. L'assolo strumentale: penosino (Fish dal vivo non sa come mimarlo questo assolino e questa la dice tutta...). L'incastro tra simil moog e chitarre produce qualcosa che non e' ne carne ne pesce. Non e' un balletto folk, sembra quasi un solo giullaresco ma non lo e'... ecco che questo "solo" fa perdere un po' di coerenza e credibilita' narrativa. Tirando le somme un pezzo dignitosino che si poteva di gran lunga migliorare con questi semplici accorgimenti.
Voto 7- -
The Rookie
Pezzo rock acidino con un grosso errore del produttore: abbassare le chitarre di volume. Provate infatti a spararvi il pezzo a tutto volume in cuffia e poi mi dite. E' un rock trattato in maniera leggera col "sorrisino di sbieco" (vagamente Crimson), con quella ritmica da danza pellerossa che un basso piu' "attento e umorale" poteva valorizzare ancor piu'. Mi sembra ottima l'entrata con le dissonanze iniziali, mentre credo che la frase dell'hammond sia un po' troppo perpetrata. Si poteva trovare qualcosa di meglio. I riff di chitarra disegnano quasi un loop e la batteria pesta, lasciando qualche frase in sottofondo che tende a dare dinamica "circolare" (dal vivo si nota di piu') un pizzico funky. Il ritornello e' davvero massiccio, cosi' come il bridge (accordi sempre di buon gusto) dopo la follia rumoristica, paranoica del break strumentale, tra gorgheggi del pesce e vaghi, acidi sapori arabeggianti. Si poteva tagliare almeno 30 secondi.
Voto 6+
Zoo Class
Uno dei pezzi piu' vecchi in fatto di stesura. E si vede, ottimo arrangiamento. Riemergono i fiati. Fish teatrale, con il taglio umoristico giusto. Ovviamente una canzonetta, ma come Fish in pochi riescono a confezionarle.
Voto 6
The Lost Plot
Ho gia' detto. Sequenze di accordi tra le piu' prevedibili e ruffiane eppure intrigantine. L'abc del prog se vogliamo (come She Chamaleon). Un fuori sincro clamoroso, effettini stellari CHE LEGAVANO ALLA GRANDE SOLO NEI SOUND CLIPS (!) (che forse come detto stavano a simulare vento magico e fiabesco che offusca), frase pianistica un po' troppo semplicistica e
prolissina. Tarantellata alla maniera di un Nolan pendragonesco. Usher ci regala un assolo dignitosino nel finale ma e' semicoperto. Per il resto i lavori di rifinitura sono un po' cosi' (forse troppo in evidenza e con un'effettistica piatta). Eppure, cari amici, quando Fish comincia a cantare "The plot was lost or so I found..." i brividi salgono. E' il Fish dei Marillion! E il finale "snakes and ladders!!!!" qualcosa ti lascia, cazzarolina. Ma si deve ammettere che e' senza dubbio "la maglia nera" in fatto di arrangiamenti di tutta la discografia fishiana. Combattuto
tra il dovere del cronista e la sensibilita' ai cantati del pesce e al prog immaginifico opto per la sufficienza piena.
Voto 6+
Old Crow
Canzonetta fumettistica schippabile. Il loop ritmico e' indovinato cosi' come gli intrecci delle chitarre. L'assolo di Usher mi sembra quello che doveva essere (non capiso il lohner...): cioe'
goliardico, ubriacante, sgangherato il giusto. Provate a visualizzare il ritornello: cosa vi suggerisce se non la birichinata che viene ripresa e idealmente sculacciata? Codifica presente, qualita' ovviamente trascurabile.
Voto 5,5
Numbers
Strategia, amici, strategia! Rock sanguigno di quelli giusti con un cantato (nelle strofe) giocato su sfumature che Fish e pochi altri possono pensare. Arrangiamento al top. Un brano che i Marillion non potranno mai concepire neanche tra 100 anni! Il perche' potete immaginarlo (Mosley!). Finalmente le tastiere graffianti e cattive con un effetto mellotron finale dove evapora il
tiratissimo finale. Grande pezzo (con un bridge clamoroso!) che testimonia che con un po' piu' di tempo a disposizione anche la "band di cani" del pesce sa suonare ed arrangiare.
Voto 7+
Exit Wound
Ballad blues (con qualche puntellatura psichedelica) che ho rivalutato nel tempo. Non siamo ai livelli delle migliori ballad fishiane pero' si vede che e' il terriotrio congeniale alla band. Ascoltate il cantato di Fish come e' distaccato il giusto (la codifica e' tutta nel cantato). I violini campionati nel finale non sono il massimo ma le trombe (ottima intuizione come su Dancing in Fog) coprono e danno eleganza al tutto. Molto bello l'ultimo inserimento del sax. La magia di Fish, in questo brano, e' quella di trasfigurare portando il tutto su un piano favolistico. Preso da solo non mi entusiasma ma in un concept ci sta.
Voto 6-
Innocent Party
A volte il buon Zava coglie nel segno con poche battute senza menarsela troppo come il sottoscritto. Disse piu' o meno: "il rock che incendia le praterie della nostra mente". Ecco i confini tra rock e prog nell'ottica odierna del pescione! Un inizio tra Pipeline e Faith Healer con un filo di elettronica. Le chitarre forse sono tenute un po' basse (ma credo che si volessero amagalmare con i fiati synth di Turrell). Fish e' torrenziale e vomita parole su parole; in pratica, fa la differenza. Quel cambio con "You were flying too high..." ti fa salire dritto in cielo! Il breve solo di Usher e' col sangue agli occhi e il finale (molto Genesis) e' un meraviglioso girotondo che fosse stato affidato al moog vedrebbe tutti pogarci alla maniera di una MSH. A proposito, il cambio finale con batteria che raddoppia il tempo ci fa pensare che codesto input sia dovuto ad un idea di Marc. Unico neo il basso di Steve fin troppo inchiodato sulla nota e... una produzione poco attenta. Anche qui bastava poco... cazzo!
Voto 7,5
Shot the Craw
Intermezzo favolistico che deve essere preso nel contesto e non sganciato (pessima l'idea di metterlo nel "Best of"). Ritmica asimmetrica e stratificazione pur in un contersto di estremo
minimalismo. Quando c'e' Fish basta uno spartito superminimale. Ehehh. In verita' le strofe presentano un lavoro certosino dei musicisti e intuizioni geniali nelle dolcissime modulazioni (degne dei Marillion). Il ritornello e' un canto di dolore che si libra verso il cielo con le chitarre che deragliano volutamente fino alla chiusura quasi trionfale del segmento affidata ai fiati. Il mini solo e' di grande, grande poesia! Tessuti iperarmonici che mi ricordano un po' le strategie banksiane. Unico neo la voce di Fish che nel ritornello si arrampica un po' troppo stonacchiando qua e la'. In cuffia ci guadagna molto il pezzo.
Voto 7
Scattering Crows
Peccato! Poteva essere e non e' stato. E tuttavia le emozioni arrivano dritte al cuore. Cose da correggere: i loop iniziali da tastierina Casio, i violini di plastica, le sequenze troppo squadrate delle chitarre finali, il tarantellato scolastico di Turrell, persino la batteria che secondo me banalizza un po' in chiave pop la parte iniziale. Un bel po' di roba direte voi, eppure... Fish sa dove andare a parare. Prendete le frasi di piano iniziali con quel cambio su "The breaking news..." che sbanalizza il tutto (il buon gusto amici!) e poi l'impennata finale con susseguente
coda (qui bravo Turrell a sfarfallare col piano) con uno dei cantati piu' marillici e piu ispirati degli ultimi tempi. Degno del gran finale di The Last Straw!
Voto 7+ (per le lacune in fase di arrangiamento ma poteva essere molto piu' alto)
Intanto partiamo dalle intenzioni del pescione: fare un album leggermente meno impegnato e piu' solare dei precedenti con una inedita e logica (visto la collaborazione con la SAS) presenza dei fiati. Un lavoro piu' diretto con una tendenza (al solito) al rock sanguigno con venature prog-folk. Sulla produzione e gli arrangiamenti diremo passo passo. Ci sono ben 11 pezzi. Dura piu' di Brave (!). Difficile tenere su grandi livelli tutto l'album, ma forse in questo lavoro non andava tagliato nulla. Trattasi di un concept che sembra perlomeno equilibrato. A Bruce Watson(soprattutto) e' affidato il compito di affiancare Fish nel processo creativo. Alle tastiere si alterneranno (con... alterne fortune) Turrell e Duguid. Riappaiono Usher e quel (preparato) batterista dal nome impronunciabile dell'album di esordio. Entrambi (come tutti), verranno risucchiati nel marasma generale di una produzione a dir poco approssimativa (parecchi brani sono poco piu' di DEMO). Quando la fretta e' cattiva consigliera...
The Field
La intro preparatoria (quasi da accordatura) con chitarra strozzata e' una buona idea. E' una poetica e fishiana apertura. Un opener che galleggia bene in virtu' di una modulazione riuscitissima negli arpeggi di Watson (forse con un'effettistica un po' piatta) e in seguito nel lavoro di cesello della tastiera. La "bagpipe guitar" ci sta benone. A tre quarti l'impennata con un tema folk con corni francesi (tenuti un po' bassi e forse "sporcati" dalla compresenza di troppi strumenti). Tema notevolissimo comunque che poteva essere ripreso in una mega suittona finale. Signori, questo e' Fish!!! Qui c'e' il Fish di sempre: poetico, favolistico, evocativo. Il finale affidato ai cori e alle trombe e' davvero convincente. Ecco il sano orgoglio scozzese di Internal Exile! Non all'altezza delle Shadowplay, delle Perception o delle Vigil ma un ottimo opener.
Voto 7,5
Moving Targets
Questo e' un brano che dal vivo ci guadagna non poco perche' si fa un po' piu' dark. Con quel groove e quella chitarra punk e' un po' la figlia minore (molto minore) di Slainthe Math. Le frasi liquide di Turrell (si e' capito dal vivo) dovrebbero simulare un flauto andino. In verita' continuo a credere che vogliano dare l'idea di un "bersaglio in movimento". Nelle strofe il cantato di Fish e' al solito assai intrigante ed e' ben sottolineato dalle schitarrate "squarcianti"- ipnotico e sensuale. Il ritornello e' all'unisono ed e' un po' scontatino (ma tutto sommato dignitoso). E forse la doppia voce viene tenuta troppo "indietro" (serviva una voce femminile). Il bridge: bellissimo, nulla da dire. L'assolo strumentale: penosino (Fish dal vivo non sa come mimarlo questo assolino e questa la dice tutta...). L'incastro tra simil moog e chitarre produce qualcosa che non e' ne carne ne pesce. Non e' un balletto folk, sembra quasi un solo giullaresco ma non lo e'... ecco che questo "solo" fa perdere un po' di coerenza e credibilita' narrativa. Tirando le somme un pezzo dignitosino che si poteva di gran lunga migliorare con questi semplici accorgimenti.
Voto 7- -
The Rookie
Pezzo rock acidino con un grosso errore del produttore: abbassare le chitarre di volume. Provate infatti a spararvi il pezzo a tutto volume in cuffia e poi mi dite. E' un rock trattato in maniera leggera col "sorrisino di sbieco" (vagamente Crimson), con quella ritmica da danza pellerossa che un basso piu' "attento e umorale" poteva valorizzare ancor piu'. Mi sembra ottima l'entrata con le dissonanze iniziali, mentre credo che la frase dell'hammond sia un po' troppo perpetrata. Si poteva trovare qualcosa di meglio. I riff di chitarra disegnano quasi un loop e la batteria pesta, lasciando qualche frase in sottofondo che tende a dare dinamica "circolare" (dal vivo si nota di piu') un pizzico funky. Il ritornello e' davvero massiccio, cosi' come il bridge (accordi sempre di buon gusto) dopo la follia rumoristica, paranoica del break strumentale, tra gorgheggi del pesce e vaghi, acidi sapori arabeggianti. Si poteva tagliare almeno 30 secondi.
Voto 6+
Zoo Class
Uno dei pezzi piu' vecchi in fatto di stesura. E si vede, ottimo arrangiamento. Riemergono i fiati. Fish teatrale, con il taglio umoristico giusto. Ovviamente una canzonetta, ma come Fish in pochi riescono a confezionarle.
Voto 6
The Lost Plot
Ho gia' detto. Sequenze di accordi tra le piu' prevedibili e ruffiane eppure intrigantine. L'abc del prog se vogliamo (come She Chamaleon). Un fuori sincro clamoroso, effettini stellari CHE LEGAVANO ALLA GRANDE SOLO NEI SOUND CLIPS (!) (che forse come detto stavano a simulare vento magico e fiabesco che offusca), frase pianistica un po' troppo semplicistica e
prolissina. Tarantellata alla maniera di un Nolan pendragonesco. Usher ci regala un assolo dignitosino nel finale ma e' semicoperto. Per il resto i lavori di rifinitura sono un po' cosi' (forse troppo in evidenza e con un'effettistica piatta). Eppure, cari amici, quando Fish comincia a cantare "The plot was lost or so I found..." i brividi salgono. E' il Fish dei Marillion! E il finale "snakes and ladders!!!!" qualcosa ti lascia, cazzarolina. Ma si deve ammettere che e' senza dubbio "la maglia nera" in fatto di arrangiamenti di tutta la discografia fishiana. Combattuto
tra il dovere del cronista e la sensibilita' ai cantati del pesce e al prog immaginifico opto per la sufficienza piena.
Voto 6+
Old Crow
Canzonetta fumettistica schippabile. Il loop ritmico e' indovinato cosi' come gli intrecci delle chitarre. L'assolo di Usher mi sembra quello che doveva essere (non capiso il lohner...): cioe'
goliardico, ubriacante, sgangherato il giusto. Provate a visualizzare il ritornello: cosa vi suggerisce se non la birichinata che viene ripresa e idealmente sculacciata? Codifica presente, qualita' ovviamente trascurabile.
Voto 5,5
Numbers
Strategia, amici, strategia! Rock sanguigno di quelli giusti con un cantato (nelle strofe) giocato su sfumature che Fish e pochi altri possono pensare. Arrangiamento al top. Un brano che i Marillion non potranno mai concepire neanche tra 100 anni! Il perche' potete immaginarlo (Mosley!). Finalmente le tastiere graffianti e cattive con un effetto mellotron finale dove evapora il
tiratissimo finale. Grande pezzo (con un bridge clamoroso!) che testimonia che con un po' piu' di tempo a disposizione anche la "band di cani" del pesce sa suonare ed arrangiare.
Voto 7+
Exit Wound
Ballad blues (con qualche puntellatura psichedelica) che ho rivalutato nel tempo. Non siamo ai livelli delle migliori ballad fishiane pero' si vede che e' il terriotrio congeniale alla band. Ascoltate il cantato di Fish come e' distaccato il giusto (la codifica e' tutta nel cantato). I violini campionati nel finale non sono il massimo ma le trombe (ottima intuizione come su Dancing in Fog) coprono e danno eleganza al tutto. Molto bello l'ultimo inserimento del sax. La magia di Fish, in questo brano, e' quella di trasfigurare portando il tutto su un piano favolistico. Preso da solo non mi entusiasma ma in un concept ci sta.
Voto 6-
Innocent Party
A volte il buon Zava coglie nel segno con poche battute senza menarsela troppo come il sottoscritto. Disse piu' o meno: "il rock che incendia le praterie della nostra mente". Ecco i confini tra rock e prog nell'ottica odierna del pescione! Un inizio tra Pipeline e Faith Healer con un filo di elettronica. Le chitarre forse sono tenute un po' basse (ma credo che si volessero amagalmare con i fiati synth di Turrell). Fish e' torrenziale e vomita parole su parole; in pratica, fa la differenza. Quel cambio con "You were flying too high..." ti fa salire dritto in cielo! Il breve solo di Usher e' col sangue agli occhi e il finale (molto Genesis) e' un meraviglioso girotondo che fosse stato affidato al moog vedrebbe tutti pogarci alla maniera di una MSH. A proposito, il cambio finale con batteria che raddoppia il tempo ci fa pensare che codesto input sia dovuto ad un idea di Marc. Unico neo il basso di Steve fin troppo inchiodato sulla nota e... una produzione poco attenta. Anche qui bastava poco... cazzo!
Voto 7,5
Shot the Craw
Intermezzo favolistico che deve essere preso nel contesto e non sganciato (pessima l'idea di metterlo nel "Best of"). Ritmica asimmetrica e stratificazione pur in un contersto di estremo
minimalismo. Quando c'e' Fish basta uno spartito superminimale. Ehehh. In verita' le strofe presentano un lavoro certosino dei musicisti e intuizioni geniali nelle dolcissime modulazioni (degne dei Marillion). Il ritornello e' un canto di dolore che si libra verso il cielo con le chitarre che deragliano volutamente fino alla chiusura quasi trionfale del segmento affidata ai fiati. Il mini solo e' di grande, grande poesia! Tessuti iperarmonici che mi ricordano un po' le strategie banksiane. Unico neo la voce di Fish che nel ritornello si arrampica un po' troppo stonacchiando qua e la'. In cuffia ci guadagna molto il pezzo.
Voto 7
Scattering Crows
Peccato! Poteva essere e non e' stato. E tuttavia le emozioni arrivano dritte al cuore. Cose da correggere: i loop iniziali da tastierina Casio, i violini di plastica, le sequenze troppo squadrate delle chitarre finali, il tarantellato scolastico di Turrell, persino la batteria che secondo me banalizza un po' in chiave pop la parte iniziale. Un bel po' di roba direte voi, eppure... Fish sa dove andare a parare. Prendete le frasi di piano iniziali con quel cambio su "The breaking news..." che sbanalizza il tutto (il buon gusto amici!) e poi l'impennata finale con susseguente
coda (qui bravo Turrell a sfarfallare col piano) con uno dei cantati piu' marillici e piu ispirati degli ultimi tempi. Degno del gran finale di The Last Straw!
Voto 7+ (per le lacune in fase di arrangiamento ma poteva essere molto piu' alto)
6 - Retrospettiva Fish, di Francesco Barraco - FELLINI DAYS
So per certo che parecchi fan lo considerano tra i punti piu' bassi della carriera fishiana. Personalmente lo considero un buonissimo album. Un album che riesce ancora ad EMOZIONARMI, dove il totale supera la somma delle parti. Forse per quel gusto tripicamente da concept o forse perche' è un album introverso, dark e intimista come piacciono a me. Quindi, pur riconoscendo la superiorita' dei vari Vigil, Sunsets o Raingods (e probabilmente anche 13th star), non mi sento affatto di declassarlo come fanalino di coda (purtroppo il peggio verra' subito dopo).
Dal punto di vista degli stili c'è una sterzata ancor piu' decisa verso atmosfere blues e soul ma, dietro l'angolo c'e' sempre la rielaborazione secondo ottiche di rock teatro. Il processo compositivo viene affidato al menestrello Wesley la cui chitarra sporca sara' (nel bene e nel male) il filo conduttore dell'album. Dal punto di vista della produzione invece qualcosa comincia a vacillare. Elliot Ness (forse nel tentativo di rendere il tutto un po' rarefatto) azzerera' le dinamiche e il prodotto finale sara' penalizzato. Per parlarci chiaro: se si e' cercato di fare una produzione chic ovattata alla Lanois si è fallito di brutto. Ottima pero' l'idea di utilizzare le frasi del regista come collante.
3d
"Ciak, motore!"! Dopo il "listen to me" di Vigil è in assoluto la intro che mi fa letteralmente "sciogliere". Come direbbe il Dave: "mi riduco uno straccio". Opener ispiratissimo con una vena "rogerwateristica". Nella parte centrale forse si poteva fare di piu' e gli archi pizzicati synth del tastierista (il mestierante John Young) non sono il massimo ma, la chitarra "trattata" di Wesley e gli overdubs (bellissmi i gorgheggi arabeggianti) si srotolano magicamente con la pellicola regalando all'ascoltatore emozioni senza tempo. E il finale con la reprise è roba d'alta classe.
Voto 8
So Fellini
Pezzo dark, avvolgente e sensuale come un tango notturno. Chiunque si sarebbe trovato in difficolta' con un simile ritornello "SOOO FELLINI!" ma poiche' i musicisti di Fish hanno gusto da
vendere ecco il basso di Vantsis che plana su note dark! Un'altra montagna scalata!! Grande Fish... e grande... il pubblico di Amsterdam!
Voto 7
Tiki 4
La quiete dopo la tempesta. Pezzo pastorale con un riff di chitarra "trattata" che per verita' alla lunga rompe un po'... non è un pezzo che di sicuro entrera' nella storia della musica, ma Fish ha un modo UNICO di porgere le storie. La coda finale arabeggiante è parecchio suggestiva.
Voto 6-
Our Smile
Sara' pure leggerina ma è una ballad che ha contrasti armonici particolari, agro-dolci. Il loop percussivo "circolare" plastifica un po' il tutto e finisce per dare un taglio troppo canzonettistico. Ottime le vocine "impertinenti" della corista. La versione al piano (bellissima) rende giustizia a codeste armonie e dimostra che ci avevo visto bene.
Voto 6
Long Cold Day
Massicio pezzo hard rock blues. Rock da serie A!! (parole dello Zava). Musicalmente puo' anche suonare estremamente deja vu ma il cantato e' pallutissimo! E quel "still thinking" diventa miccia esplosiva per l'assolo vibrante di Wesley. Qui ci voleva TINA TURNER!!
Voto 7
Dancing in Fog
Fog, fog and... fog. Amo da impazzire questo brano dalle atmosfere rarefatte e nebbiose. Le armonie sono SPLENDIDE!! Il solo di Wesley è particolare e si staglia nelle nostre menti come un
flashback! Ottime le trombe nel finale. Pezzo stranamente sottovalutato.
Voto 7
Obligatory Ballad
Niente di importante... capisco il taglio da menestrello ma alcune frasi sono troppo vuote e lasciano la voce di Fish al macello... In alcuni frangenti invece la chitarra si fa calda, avvolgente (con armonici in evidenza) e veramente soul. Da rimarcare un piccolo bridge strumentale che riporta a "Dolce Maria" della PFM.
Voto 6--
The Pilgrim's Address
Brano intimistico dal taglio decisamente cantautorale. Forse ripetitiva e con prospettiva limitata ma nella sua semplicita' va' dritta al cuore!
Voto 7-
Clock Moves Sideways
Il capolavoro! Intensa, vibrante, apocalittica! Il bridge è un vulcano in odor di esplosione cosi' come il ritornello straripa in un furore elettrico da lasciare attoniti. E poi vi raccomando la coda!! CATARTICA AGONIA scandita dai rintocchi di campane a morte... e il fruscio della pellicola che resta nudo protagonista del nostro sogno... "these are fellini days"... IMMENSO!!
Voto 8,5
Dal punto di vista degli stili c'è una sterzata ancor piu' decisa verso atmosfere blues e soul ma, dietro l'angolo c'e' sempre la rielaborazione secondo ottiche di rock teatro. Il processo compositivo viene affidato al menestrello Wesley la cui chitarra sporca sara' (nel bene e nel male) il filo conduttore dell'album. Dal punto di vista della produzione invece qualcosa comincia a vacillare. Elliot Ness (forse nel tentativo di rendere il tutto un po' rarefatto) azzerera' le dinamiche e il prodotto finale sara' penalizzato. Per parlarci chiaro: se si e' cercato di fare una produzione chic ovattata alla Lanois si è fallito di brutto. Ottima pero' l'idea di utilizzare le frasi del regista come collante.
3d
"Ciak, motore!"! Dopo il "listen to me" di Vigil è in assoluto la intro che mi fa letteralmente "sciogliere". Come direbbe il Dave: "mi riduco uno straccio". Opener ispiratissimo con una vena "rogerwateristica". Nella parte centrale forse si poteva fare di piu' e gli archi pizzicati synth del tastierista (il mestierante John Young) non sono il massimo ma, la chitarra "trattata" di Wesley e gli overdubs (bellissmi i gorgheggi arabeggianti) si srotolano magicamente con la pellicola regalando all'ascoltatore emozioni senza tempo. E il finale con la reprise è roba d'alta classe.
Voto 8
So Fellini
Pezzo dark, avvolgente e sensuale come un tango notturno. Chiunque si sarebbe trovato in difficolta' con un simile ritornello "SOOO FELLINI!" ma poiche' i musicisti di Fish hanno gusto da
vendere ecco il basso di Vantsis che plana su note dark! Un'altra montagna scalata!! Grande Fish... e grande... il pubblico di Amsterdam!
Voto 7
Tiki 4
La quiete dopo la tempesta. Pezzo pastorale con un riff di chitarra "trattata" che per verita' alla lunga rompe un po'... non è un pezzo che di sicuro entrera' nella storia della musica, ma Fish ha un modo UNICO di porgere le storie. La coda finale arabeggiante è parecchio suggestiva.
Voto 6-
Our Smile
Sara' pure leggerina ma è una ballad che ha contrasti armonici particolari, agro-dolci. Il loop percussivo "circolare" plastifica un po' il tutto e finisce per dare un taglio troppo canzonettistico. Ottime le vocine "impertinenti" della corista. La versione al piano (bellissima) rende giustizia a codeste armonie e dimostra che ci avevo visto bene.
Voto 6
Long Cold Day
Massicio pezzo hard rock blues. Rock da serie A!! (parole dello Zava). Musicalmente puo' anche suonare estremamente deja vu ma il cantato e' pallutissimo! E quel "still thinking" diventa miccia esplosiva per l'assolo vibrante di Wesley. Qui ci voleva TINA TURNER!!
Voto 7
Dancing in Fog
Fog, fog and... fog. Amo da impazzire questo brano dalle atmosfere rarefatte e nebbiose. Le armonie sono SPLENDIDE!! Il solo di Wesley è particolare e si staglia nelle nostre menti come un
flashback! Ottime le trombe nel finale. Pezzo stranamente sottovalutato.
Voto 7
Obligatory Ballad
Niente di importante... capisco il taglio da menestrello ma alcune frasi sono troppo vuote e lasciano la voce di Fish al macello... In alcuni frangenti invece la chitarra si fa calda, avvolgente (con armonici in evidenza) e veramente soul. Da rimarcare un piccolo bridge strumentale che riporta a "Dolce Maria" della PFM.
Voto 6--
The Pilgrim's Address
Brano intimistico dal taglio decisamente cantautorale. Forse ripetitiva e con prospettiva limitata ma nella sua semplicita' va' dritta al cuore!
Voto 7-
Clock Moves Sideways
Il capolavoro! Intensa, vibrante, apocalittica! Il bridge è un vulcano in odor di esplosione cosi' come il ritornello straripa in un furore elettrico da lasciare attoniti. E poi vi raccomando la coda!! CATARTICA AGONIA scandita dai rintocchi di campane a morte... e il fruscio della pellicola che resta nudo protagonista del nostro sogno... "these are fellini days"... IMMENSO!!
Voto 8,5
5 - Retrospettiva Fish, di Francesco Barraco - RAINGODS WITH ZIPPOS
Personalmente pensavo ad un album in sordina dopo Sunset ed invece... ecco un altro GRANDE lavoro! Forse meno omogeneo del precedente ma indiscutibilmente GRANDE. Un album che è un continuo crescendo sino alla MERAVIGLIOSA suite che rimarra' il manifesto "ittico" di fine millennio. Per quanto riguarda la squadra compositiva si alternano diversi musicisti (anche quel Turrell che fara' in seguito molto discutere per il suo "classicismo a buon mercato" con tarantelle a tempesta). Fa la sua comparsa Bruce Watson e riappare Simmonds mentre Wilson si defila sulla carta ma in alcuni episodi la sua presenza si avverte... eccome!
Tumbledown
Non da cestinare ma di sicuro l'opener meno riuscito sino ai giorni nostri. Meno riuscito anche perche' meno impegnato. Tuttavia l'intro di piano di Simmonds è notevole cosi' come la ritmica saltellante e le frasi vagamente celtiche. Frana un po' il bridge che sembra uscire da alcune cose collinsiane ultimo periodo. Anche la chitarra wah wah con relativo coro sembra un po' forzata.
Voto 7-
Mission statement
Rock 'n roll inutile e senza neppure una codifica che lo giustifichi. Da salvare solo l'arrangiamento. Ehm... non nascondo che a questo punto cominciavo a preoccuparmi delle sorti dell'album.
Voto 5
Incomplete
Grande duetto! Forse Fish pensando alle canzonette collinsiane premiate dalle top ten avra' ripetuto fra se' e se': "il suo è culo, la mia è classe..caro il mio coglionazzo!". Effettivamente non c'è confronto fra la cifra artistica dei due... Di questo brano mi piace anche l'interpretazione di Fish da uomo disilluso seduto in un piano bar alla centesima sigaretta (un "I dream of you" quasi alla Paolo Conte).
Voto 7
Tilted cross
Mi genufletto dinanzi a questa miniatura di grande sensibilita' agreste! Mi devo ripetere ma questa è poesia, grande poesia!
Voto 7;5
Faith Healer
Maronna mia!!!! Che cover!!! Immagino il pescione che poggia le sue mani sante sulle nostre testoline in un clima di esaltazione da fede posticcia... chitarre sanguinanti e violino spiritato! Se non ci apriva i concerti sarebbe stato da ricoverare.
Voto 7,5
Rites of Passage
Un brano di grande sacralita'. La coda new age e' splendida, i violini sono toccanti (Raingods ha gli archi migliori di tutta la discografia fishiana) e il testo amaro lascia presagire la separazione.
Voto 7
Plague of Ghosts
E' quasi superfluo rimarcare come codesta suite faccia pendere la bilancia in modo determinante nel giudicare l'album. Siamo di fronte ad una suittona clamorosa!! Un SUPER brano che gioca di nostalgia il giusto aprendosi con successo (e rara ispirazione!) a sonorita', ritmi e stili assolutamente moderni. Si va dalla grande intro con tastiere liquide dove Fish mostra un'inedita sensibilita' (quasi femminile, alla Bjork) a riferimenti gabrielliani da US, alla psico-ambient "acquatica", al dark floydiano con schitarrate a "salire" (WILSON!) con ritmi jungle, alla purezza e al romaticismo classico di Raingods Dancing, per approdare (dopo un percorso narrativo ed emozionale strabiliante) al rassicurante esotico finale di Wake-up Call con chitarre slide wilsoniane. Cosa dire? CAPOLAVORO ASSOLUTO!! Vogliamo trovarci un difetto? Ecco pronto: il ritornello di Raingods Dancing ("raingods with zippos...") che risulta un po' deficitario in fatto di assonanza. Ma sono davvero briciole anche per un criticatutto come il sottocritto.
Voto 9.5
Tumbledown
Non da cestinare ma di sicuro l'opener meno riuscito sino ai giorni nostri. Meno riuscito anche perche' meno impegnato. Tuttavia l'intro di piano di Simmonds è notevole cosi' come la ritmica saltellante e le frasi vagamente celtiche. Frana un po' il bridge che sembra uscire da alcune cose collinsiane ultimo periodo. Anche la chitarra wah wah con relativo coro sembra un po' forzata.
Voto 7-
Mission statement
Rock 'n roll inutile e senza neppure una codifica che lo giustifichi. Da salvare solo l'arrangiamento. Ehm... non nascondo che a questo punto cominciavo a preoccuparmi delle sorti dell'album.
Voto 5
Incomplete
Grande duetto! Forse Fish pensando alle canzonette collinsiane premiate dalle top ten avra' ripetuto fra se' e se': "il suo è culo, la mia è classe..caro il mio coglionazzo!". Effettivamente non c'è confronto fra la cifra artistica dei due... Di questo brano mi piace anche l'interpretazione di Fish da uomo disilluso seduto in un piano bar alla centesima sigaretta (un "I dream of you" quasi alla Paolo Conte).
Voto 7
Tilted cross
Mi genufletto dinanzi a questa miniatura di grande sensibilita' agreste! Mi devo ripetere ma questa è poesia, grande poesia!
Voto 7;5
Faith Healer
Maronna mia!!!! Che cover!!! Immagino il pescione che poggia le sue mani sante sulle nostre testoline in un clima di esaltazione da fede posticcia... chitarre sanguinanti e violino spiritato! Se non ci apriva i concerti sarebbe stato da ricoverare.
Voto 7,5
Rites of Passage
Un brano di grande sacralita'. La coda new age e' splendida, i violini sono toccanti (Raingods ha gli archi migliori di tutta la discografia fishiana) e il testo amaro lascia presagire la separazione.
Voto 7
Plague of Ghosts
E' quasi superfluo rimarcare come codesta suite faccia pendere la bilancia in modo determinante nel giudicare l'album. Siamo di fronte ad una suittona clamorosa!! Un SUPER brano che gioca di nostalgia il giusto aprendosi con successo (e rara ispirazione!) a sonorita', ritmi e stili assolutamente moderni. Si va dalla grande intro con tastiere liquide dove Fish mostra un'inedita sensibilita' (quasi femminile, alla Bjork) a riferimenti gabrielliani da US, alla psico-ambient "acquatica", al dark floydiano con schitarrate a "salire" (WILSON!) con ritmi jungle, alla purezza e al romaticismo classico di Raingods Dancing, per approdare (dopo un percorso narrativo ed emozionale strabiliante) al rassicurante esotico finale di Wake-up Call con chitarre slide wilsoniane. Cosa dire? CAPOLAVORO ASSOLUTO!! Vogliamo trovarci un difetto? Ecco pronto: il ritornello di Raingods Dancing ("raingods with zippos...") che risulta un po' deficitario in fatto di assonanza. Ma sono davvero briciole anche per un criticatutto come il sottocritto.
Voto 9.5
06 dicembre 2008
4 - Retrospettiva Fish, di Francesco Barraco - SUNSETS ON EMPIRE
GRANDE album! La collaborazione con "prog-prince" Steve Wilson risultera' decisamente vincente. Album cupo, clautrofobico, con una propensione ancor piu' spiccata al metallo. Con
la perla "Do not walk outside this area" raggiunge di sicuro anche l'album d'esordio. Trattasi infatti di brano (comparso solo nell'album giapponese) che (come vedremo) fa la differenza. Alla batteria subentrera' un ragazzo in gambissima poco piu' che ventenne (Dave Stewart ). Il suo "groove" plasmera' alla grande le composizioni, soprattuto quelle piu' hard. Tra le note negative la voce di Fish che qui cede clamorosamente.
The Perception of Johnny Punter
I Led Zeppelin che incontrano il rogerwaterismo. Metallo tosto ma in un'ottica progressiva. GRANDISSIMO OPENER! Qualcuno la trova ripetitiva. Mah... il prog e' anche attesa spasmodica per la modulazione vincente, e quando arriva ti cambia la vita e sali dritto in cielo! A livello armonico poi registro un "fotogramma di luce" che pochi oltre a Wilson avrebbero potuto immaginare: quella frase di archi che rende "DA ORGASMO" il "we are..". Al GENIO basta un attimo per lasciare il segno
Voto 9
Goldfish and Clowns
Buonissima rock ballad con un piano intelligente che va a scandire le strofe. Il ritornello è di quelli all'unisono e non mi fanno impazzire. Buono l'assolo "variegato" di Boult.
Voto 7
Change of Hearth
Quando non c'e' grande sostanza bisogna aggrapparsi alla forma e le chitarre slide eniane-wilsoniane danno un tocco di eleganza al tutto. Comunque brano discreto, nulla di piu'.
Voto 6
What Colour is God?
Loop luciferino, organo sepolcrale, chitarre dissonanti. Una veria goduria! La frase:"I was thinking" è di un dark da impazzire e la frase iniziale di Usher è biscia velenosa sputata dagli inferi! Questa e' dance for the head!!! Puo' far storcere il naso il break rap ma è davvero dettaglio e comunque ci sta proprio benone.
Voto 7,5
Tara
Dolce ninna nanna dedicata alla bimba. Patterson ricama benone e gli archi sono davvero eleganti. Peccato che la voce di Fish sia ai minimi storici.
Voto 6+
Jungle Ride
Una scarica selvaggia di adrenalina pura!! Un brulicare ossessivo di percussioni e profumi arabeggianti e balcanici! Nel primo minuto l'ascoltatore è spiazzato dai cambi continui (ben 3 volte!!!). Il ritornello puo' sembrare banalotto ma l'inserimento della voce femminile "sbanalizza" il tutto e l'accordo finale allontana il pericolo del naufragio melodico. Wilson dimostra
di essere grande anche nelle ritmiche e quella percussione "in levare" nelle strofe risultera' determinante. Grande Boult con la 12 corde!
Voto 7,5
Worm in a Bottle
Chi capisce questo brano capira' tutto del pesce. Perche? Perche' e' un pezzo genialoide, ironico, strampalato, con una sana follia autodistruttiva! E il ritornello vagamente beat "happy
birthday"? Semplicemente delizioso!!!
Voto 7
Brother 52
Singolo dance con botta risposta piano-hammond. Il ritornello hard plana su territori di buon gusto (difficile trovare nelle produzioni ittiche accordi davvero banali). Forse il refrain necessitava di una seconda voce femminile. Dignitoso.
Voto 6
Sunset on Empire
Grandissimo, intimistico pezzo decisamente pinkfloydiano. Sarà magari un po' deja vu ma i brividi sulla mia schiena non tradiscono mai... e il" tragico" offerto dal magico grappolo di note al piano sul finale è veramente da brividi.
Voto 8
Say it with Flowers
Una cover dei No Man. Praticamente un mormorio che ti lascia con un "brivido strano" (parole del Candrini) senza infamia e senza lode.
Voto 6-
Do not Walk Outside this Area
Capolavoro di quella mente geniale e perversa di Wilson sara' purtroppo roba per pochi eletti. Se Wilson, come sembra, ha litigato con Fish per l'esclusione di codesto brano... ha fatto benone! Il loop ritmico, da solo, vale il prezzo del biglietto! Un capolavoro di sperimentazione, non un grammo di deja vu, ed un finale (I will create another star!!) che non sfigurerebbe neppure dinanzi ai grandi finali marillici. E non aggiungo altro.
Voto 9
P.S.: cerco di essere il piu' obiettivo possibile. Ho anche abbassato qualche voto ma di piu' non posso essendoci grande gusto...
la perla "Do not walk outside this area" raggiunge di sicuro anche l'album d'esordio. Trattasi infatti di brano (comparso solo nell'album giapponese) che (come vedremo) fa la differenza. Alla batteria subentrera' un ragazzo in gambissima poco piu' che ventenne (Dave Stewart ). Il suo "groove" plasmera' alla grande le composizioni, soprattuto quelle piu' hard. Tra le note negative la voce di Fish che qui cede clamorosamente.
The Perception of Johnny Punter
I Led Zeppelin che incontrano il rogerwaterismo. Metallo tosto ma in un'ottica progressiva. GRANDISSIMO OPENER! Qualcuno la trova ripetitiva. Mah... il prog e' anche attesa spasmodica per la modulazione vincente, e quando arriva ti cambia la vita e sali dritto in cielo! A livello armonico poi registro un "fotogramma di luce" che pochi oltre a Wilson avrebbero potuto immaginare: quella frase di archi che rende "DA ORGASMO" il "we are..". Al GENIO basta un attimo per lasciare il segno
Voto 9
Goldfish and Clowns
Buonissima rock ballad con un piano intelligente che va a scandire le strofe. Il ritornello è di quelli all'unisono e non mi fanno impazzire. Buono l'assolo "variegato" di Boult.
Voto 7
Change of Hearth
Quando non c'e' grande sostanza bisogna aggrapparsi alla forma e le chitarre slide eniane-wilsoniane danno un tocco di eleganza al tutto. Comunque brano discreto, nulla di piu'.
Voto 6
What Colour is God?
Loop luciferino, organo sepolcrale, chitarre dissonanti. Una veria goduria! La frase:"I was thinking" è di un dark da impazzire e la frase iniziale di Usher è biscia velenosa sputata dagli inferi! Questa e' dance for the head!!! Puo' far storcere il naso il break rap ma è davvero dettaglio e comunque ci sta proprio benone.
Voto 7,5
Tara
Dolce ninna nanna dedicata alla bimba. Patterson ricama benone e gli archi sono davvero eleganti. Peccato che la voce di Fish sia ai minimi storici.
Voto 6+
Jungle Ride
Una scarica selvaggia di adrenalina pura!! Un brulicare ossessivo di percussioni e profumi arabeggianti e balcanici! Nel primo minuto l'ascoltatore è spiazzato dai cambi continui (ben 3 volte!!!). Il ritornello puo' sembrare banalotto ma l'inserimento della voce femminile "sbanalizza" il tutto e l'accordo finale allontana il pericolo del naufragio melodico. Wilson dimostra
di essere grande anche nelle ritmiche e quella percussione "in levare" nelle strofe risultera' determinante. Grande Boult con la 12 corde!
Voto 7,5
Worm in a Bottle
Chi capisce questo brano capira' tutto del pesce. Perche? Perche' e' un pezzo genialoide, ironico, strampalato, con una sana follia autodistruttiva! E il ritornello vagamente beat "happy
birthday"? Semplicemente delizioso!!!
Voto 7
Brother 52
Singolo dance con botta risposta piano-hammond. Il ritornello hard plana su territori di buon gusto (difficile trovare nelle produzioni ittiche accordi davvero banali). Forse il refrain necessitava di una seconda voce femminile. Dignitoso.
Voto 6
Sunset on Empire
Grandissimo, intimistico pezzo decisamente pinkfloydiano. Sarà magari un po' deja vu ma i brividi sulla mia schiena non tradiscono mai... e il" tragico" offerto dal magico grappolo di note al piano sul finale è veramente da brividi.
Voto 8
Say it with Flowers
Una cover dei No Man. Praticamente un mormorio che ti lascia con un "brivido strano" (parole del Candrini) senza infamia e senza lode.
Voto 6-
Do not Walk Outside this Area
Capolavoro di quella mente geniale e perversa di Wilson sara' purtroppo roba per pochi eletti. Se Wilson, come sembra, ha litigato con Fish per l'esclusione di codesto brano... ha fatto benone! Il loop ritmico, da solo, vale il prezzo del biglietto! Un capolavoro di sperimentazione, non un grammo di deja vu, ed un finale (I will create another star!!) che non sfigurerebbe neppure dinanzi ai grandi finali marillici. E non aggiungo altro.
Voto 9
P.S.: cerco di essere il piu' obiettivo possibile. Ho anche abbassato qualche voto ma di piu' non posso essendoci grande gusto...
05 dicembre 2008
3 - Retrospettiva Fish, di Francesco Barraco - SUITS
Tralascio momentaneamente l'album di cover "Songs from the Mirror" e parlo di quest'album controverso che ha fatto storcere il naso a parecchi fan ma che, per chi scrive, nel formato doppio (con Black Canal e Out of My Life) ha non poche freccie al suo arco (anche se apparira' una canzonetta come No Dummy di gusto discutibile).
Cambia la regia musicale e la perdita di un grande come Simmonds si fara' sentire ma, cio' che non convince i piu' sanguigni sostenitori del pesce è una certa freddezza nella produzione con arrangiamenti quasi al limite del narcisismo. Suits e' anche l'album di Paton e Boult. Con l'abbandono di quest'ultimo soffriremo molto la mancanza della sua 12 corde e avremo a volte arpeggi piu' poveri (Obligatory Ballad, The Field). Che Fish sia stato folgorato da SftM si vede anche da alcune atmosfere sixties con uso massiccio di controcanti. In generale il nuovo produttore cerchera' di aggiornare il sound privilegiando le ritmiche e relegando le tastiere a lavori di cesello. Il tessuto sonoro risultera' inevitabilmente piu' asciuttino.
Mr 1470
Ottimo opener ma non all'altezza dei due capolavori precedenti. Rock-funky con ottimo groove del compianto Kevin Wilkinson. Chi l'ha vista dal vivo giura che la versione in studio è solo parente povera.
Voto 7,5
Lady Let it Lie
Classico brano del repertorio romantico fishiano. Gli arpeggi profumano di antico e il ritornello (che belle le voci dei fanciulli!) e' delicato e poetico. Forse Paton funkeggia un po' troppo e per una volta i testi stesi dal pesce non brillano per consonanza ("lifestyle" impasta male). Comunque buonissimo singolo.
Voto 7
Emperor Song
Poteva tranquillamente essere una sigla da cartoni giappponesi. Canzonetta consapevole e sarcastica. Sufficiente.
Voto 6-
Fortunes of War
Dopo TONGUES ecco un'altro brano sottovalutato. Qualcuno la defini' "da pausa sigaretta". Io invece la trovo ispiratissma e commovente. Certa musica "concreta" (scarpe di soldati sul selciato, monete che rotolano) mi riporta a certi episodi di The Final Cut.
Voto 7+
Somebody Special
Sara' pure un canzonetta ma gli arrangiamenti curatissimi la pongono come un vangelino per aspiranti arrangiatori. Chitarre spagnoleggianti, violini decadenti. Il ritornello è un po' fetente ma raga'... sotto, in fatto di suoni c'e' la... babilonia!!
Voto 6
No Dummy
L'idea (comunque particolare) sembra si ispiri a certa musica dei Cypress Hill (che non conosco) ma il brano risulta essere davvero scarsino e tra l'altro troppo lungo. Uno dei punti piu' bassi della produzione del pesce ma se la pagoniamo a una "Anything She Does" dei Genesis quasi quasi... risplende. Questo perche' il GUSTO non si compra al supermercato.
Voto 5-
Pipeline
Ottimo pezzo prog. L'attacco è maciullante, ideale per aprire i concerti. Peccato per qualche lavoro di cesello delle tastiere che fa perdere un po' di energia al tutto comunque massiccio!
Voto 7+
Jumpsuit City
Brano vagamente sixties con Fish superbo nell'arrampicarsi in atmosfere quasi da "siesta" messicana (con le armoniche in evidenza) bravissmo Kevin negli arrangiamenti percussivi. Peccato per le tastiere un po' troppo sintetiche che planano sul finale del bellissimo ritornello.
Voto 7
Bandwagon
Qui c'è l'aspetto goliardico di Fish che mi è sempre piaciuto. Intendiamoci: il brano (nonostante un flauto molto Jethro Tull che mena la danza) non è decisamente granche' e sforna un bridge vagamente collinsiano pero'... prendete il gracchiare (quasi da clacson di furgone scalcinato) che apre il brano o l'assolo liberatorio di Usher e vi sentirete sul tourbus dei Nostri insieme alla milionesima birra.
Voto 6--
Raw Meat
IL CAPOLAVORO DELL'ALBUM ancora oggi è nella mia top ten dei brani fishiani. Un rock con finale blues tiratissmo con un testo davvero strappalacrime (trovare la forza di andare avanti nonostante le ingiuste critiche ed un pubblico indifferente non deve essere affatto facile... anzi, visto la caratura della sua musica, davvero FRUSTRANTE).
Voto 9
Black Canal
Perche' Fish, perche'?! Un lungo, sperimentale brano ipnotico con atmosfere da ambient "da sottosuolo" e sprazzi di armonie Dire Straits e Fish che recita da attore consumato.
Voto 7
Out of My Life
Brano da pogo per pub scozzesi. Poiche' inserita in una compilation (Outpatient) non trova posto nell'album ma meritava.
Voto 6
Cambia la regia musicale e la perdita di un grande come Simmonds si fara' sentire ma, cio' che non convince i piu' sanguigni sostenitori del pesce è una certa freddezza nella produzione con arrangiamenti quasi al limite del narcisismo. Suits e' anche l'album di Paton e Boult. Con l'abbandono di quest'ultimo soffriremo molto la mancanza della sua 12 corde e avremo a volte arpeggi piu' poveri (Obligatory Ballad, The Field). Che Fish sia stato folgorato da SftM si vede anche da alcune atmosfere sixties con uso massiccio di controcanti. In generale il nuovo produttore cerchera' di aggiornare il sound privilegiando le ritmiche e relegando le tastiere a lavori di cesello. Il tessuto sonoro risultera' inevitabilmente piu' asciuttino.
Mr 1470
Ottimo opener ma non all'altezza dei due capolavori precedenti. Rock-funky con ottimo groove del compianto Kevin Wilkinson. Chi l'ha vista dal vivo giura che la versione in studio è solo parente povera.
Voto 7,5
Lady Let it Lie
Classico brano del repertorio romantico fishiano. Gli arpeggi profumano di antico e il ritornello (che belle le voci dei fanciulli!) e' delicato e poetico. Forse Paton funkeggia un po' troppo e per una volta i testi stesi dal pesce non brillano per consonanza ("lifestyle" impasta male). Comunque buonissimo singolo.
Voto 7
Emperor Song
Poteva tranquillamente essere una sigla da cartoni giappponesi. Canzonetta consapevole e sarcastica. Sufficiente.
Voto 6-
Fortunes of War
Dopo TONGUES ecco un'altro brano sottovalutato. Qualcuno la defini' "da pausa sigaretta". Io invece la trovo ispiratissma e commovente. Certa musica "concreta" (scarpe di soldati sul selciato, monete che rotolano) mi riporta a certi episodi di The Final Cut.
Voto 7+
Somebody Special
Sara' pure un canzonetta ma gli arrangiamenti curatissimi la pongono come un vangelino per aspiranti arrangiatori. Chitarre spagnoleggianti, violini decadenti. Il ritornello è un po' fetente ma raga'... sotto, in fatto di suoni c'e' la... babilonia!!
Voto 6
No Dummy
L'idea (comunque particolare) sembra si ispiri a certa musica dei Cypress Hill (che non conosco) ma il brano risulta essere davvero scarsino e tra l'altro troppo lungo. Uno dei punti piu' bassi della produzione del pesce ma se la pagoniamo a una "Anything She Does" dei Genesis quasi quasi... risplende. Questo perche' il GUSTO non si compra al supermercato.
Voto 5-
Pipeline
Ottimo pezzo prog. L'attacco è maciullante, ideale per aprire i concerti. Peccato per qualche lavoro di cesello delle tastiere che fa perdere un po' di energia al tutto comunque massiccio!
Voto 7+
Jumpsuit City
Brano vagamente sixties con Fish superbo nell'arrampicarsi in atmosfere quasi da "siesta" messicana (con le armoniche in evidenza) bravissmo Kevin negli arrangiamenti percussivi. Peccato per le tastiere un po' troppo sintetiche che planano sul finale del bellissimo ritornello.
Voto 7
Bandwagon
Qui c'è l'aspetto goliardico di Fish che mi è sempre piaciuto. Intendiamoci: il brano (nonostante un flauto molto Jethro Tull che mena la danza) non è decisamente granche' e sforna un bridge vagamente collinsiano pero'... prendete il gracchiare (quasi da clacson di furgone scalcinato) che apre il brano o l'assolo liberatorio di Usher e vi sentirete sul tourbus dei Nostri insieme alla milionesima birra.
Voto 6--
Raw Meat
IL CAPOLAVORO DELL'ALBUM ancora oggi è nella mia top ten dei brani fishiani. Un rock con finale blues tiratissmo con un testo davvero strappalacrime (trovare la forza di andare avanti nonostante le ingiuste critiche ed un pubblico indifferente non deve essere affatto facile... anzi, visto la caratura della sua musica, davvero FRUSTRANTE).
Voto 9
Black Canal
Perche' Fish, perche'?! Un lungo, sperimentale brano ipnotico con atmosfere da ambient "da sottosuolo" e sprazzi di armonie Dire Straits e Fish che recita da attore consumato.
Voto 7
Out of My Life
Brano da pogo per pub scozzesi. Poiche' inserita in una compilation (Outpatient) non trova posto nell'album ma meritava.
Voto 6
2 - Retrospettiva Fish, di Francesco Barraco - INTERNAL EXILE
Album (come lui stesso ha dichiarato) partorito col "panico da foglio bianco" ed in effetti il risultato è un gradino sotto l'album di esordio.
Intendiamoci: trattasi di album di buonissima fattura ma qualche episodio risulta un po' monotematico (Just Good Friends), qualcuno un po' troppo "ermetico" (Favourite Strangers) e qualcun altro incomprensibile (Something in the Air). Riesce comunque il tentativo di inserire anche elementi della West Coast.
Shadowplay
Open track che bissa quasi la grandezza di Vigil. Rock teatro con venature hard. Nonostante si punti ad un urgenza piu' rock (non ci sono piu' gli assoli chilometrici) questo è prog che piu' prog non si puo'!! PROG DI SERIE A
Voto 9-
Credo
Forse il miglior singolo di sempre. Riecco il Fish "proletario" che vomita parole su parole con una rabbia e un senso della "tempistica" che è solo dei GRANDI! Il ritmo che ipnotizza l'ascoltatore e il ritornello "catchy" non sono tuttavia ricompensati dalla struttura armonica del frammento: "...don't mean nothing..."; li' forse poteva fare di piu' ma è il classico pelo
nell'uovo.
Voto 7+
Just Good Friends
Ballad West Coast di buona fattura, tuttavia un po' monocorde. Si sente la mancanza di una voce femminile (la versione con Sam Brown è infatti superiore).
Voto 7-
Favourite Strangers
Molti la trovano noiosa ma il sottoscritto si esalta quando trova musica intelligente e MAI SENTITA. Oggi si sente troppo deja vu'. E' un brano giocato sulle dissonanze del fretless e della chitarra di Usher che creano una "strana ragnatela sonora". Non certamente un capolavoro ma un brano comunque da apprezzare.
Voto 6+
Lucky
Canzonetta "fumettistica" di gran gusto! Forse poteva essere velocizzata (Fish provvedera' su Yin e Yang) ma il gusto "cartoon" del pesce mi piace parecchio e "codifica" brani che altrimenti sarebbero banali! E quel fischiettio che ti materializza davanti agli occhi il supporter alla Andy Capp con bandierina e fagottino al seguito... beh... intelligenza pura!
Voto 6+
Dear Friend
Quando la semplicita' basta e avanza...poesia, signori, delicata poesia!
Voto 7
Tongues
L'idea, amici, l'idea!!! Brano stranamente sottovalutato ma, per chi scrive, immenso! La chitarra "lamentosa" di Usher, il piano percussivo, i violini e le traiettorie che non ti aspetti, l'ululato del pesce, sofferenza e tormento distillato. Non scherziamo raga', questo è un grande pezzo!
Voto 8
Internal Exile
Semplicemente la piu' grande party-song del pesce!!! E la tarantella finale e' da pogo clamoroso!! Piu' di una Market Square Heroes!!!
Voto 7+
Something in the Air
Brano politicizzato scritto da altri. Probabilmente un "pizzo"... altrimenti non si spiega l'inserimento di questa canzonetta dance-oriented un po' banalotta. Assai meglio Poet's Moon.
Voto 4,5
Intendiamoci: trattasi di album di buonissima fattura ma qualche episodio risulta un po' monotematico (Just Good Friends), qualcuno un po' troppo "ermetico" (Favourite Strangers) e qualcun altro incomprensibile (Something in the Air). Riesce comunque il tentativo di inserire anche elementi della West Coast.
Shadowplay
Open track che bissa quasi la grandezza di Vigil. Rock teatro con venature hard. Nonostante si punti ad un urgenza piu' rock (non ci sono piu' gli assoli chilometrici) questo è prog che piu' prog non si puo'!! PROG DI SERIE A
Voto 9-
Credo
Forse il miglior singolo di sempre. Riecco il Fish "proletario" che vomita parole su parole con una rabbia e un senso della "tempistica" che è solo dei GRANDI! Il ritmo che ipnotizza l'ascoltatore e il ritornello "catchy" non sono tuttavia ricompensati dalla struttura armonica del frammento: "...don't mean nothing..."; li' forse poteva fare di piu' ma è il classico pelo
nell'uovo.
Voto 7+
Just Good Friends
Ballad West Coast di buona fattura, tuttavia un po' monocorde. Si sente la mancanza di una voce femminile (la versione con Sam Brown è infatti superiore).
Voto 7-
Favourite Strangers
Molti la trovano noiosa ma il sottoscritto si esalta quando trova musica intelligente e MAI SENTITA. Oggi si sente troppo deja vu'. E' un brano giocato sulle dissonanze del fretless e della chitarra di Usher che creano una "strana ragnatela sonora". Non certamente un capolavoro ma un brano comunque da apprezzare.
Voto 6+
Lucky
Canzonetta "fumettistica" di gran gusto! Forse poteva essere velocizzata (Fish provvedera' su Yin e Yang) ma il gusto "cartoon" del pesce mi piace parecchio e "codifica" brani che altrimenti sarebbero banali! E quel fischiettio che ti materializza davanti agli occhi il supporter alla Andy Capp con bandierina e fagottino al seguito... beh... intelligenza pura!
Voto 6+
Dear Friend
Quando la semplicita' basta e avanza...poesia, signori, delicata poesia!
Voto 7
Tongues
L'idea, amici, l'idea!!! Brano stranamente sottovalutato ma, per chi scrive, immenso! La chitarra "lamentosa" di Usher, il piano percussivo, i violini e le traiettorie che non ti aspetti, l'ululato del pesce, sofferenza e tormento distillato. Non scherziamo raga', questo è un grande pezzo!
Voto 8
Internal Exile
Semplicemente la piu' grande party-song del pesce!!! E la tarantella finale e' da pogo clamoroso!! Piu' di una Market Square Heroes!!!
Voto 7+
Something in the Air
Brano politicizzato scritto da altri. Probabilmente un "pizzo"... altrimenti non si spiega l'inserimento di questa canzonetta dance-oriented un po' banalotta. Assai meglio Poet's Moon.
Voto 4,5
04 dicembre 2008
1 - Retrospettiva Fish, di Francesco Barraco - VIGIL IN A WILDERNESS OF MIRRORS
Forse a tutt'oggi il migliore (o comunque a ridosso di Sunsets con Do Not Walk Outside This Area). E' pur vero che ci sono brani da sound tipicamente fine anni 80 che magari non hanno retto al passare del tempo ma, un album di codesta ispirazione... beh... non so se lo vedremo piu'.
L'acquisto piu' importante per la squadra compositiva è senza dubbio quello di Mickey Simmonds (Oldfield) per un album che spazia felicemente dal programma teatrale filo marillico al folk, all'hard rock blues, al rock funky gabrielliano. (CAS aveva gia' fatto intuire che Fish non disdegnava di planare su territori soul e blues).
Album superbamente arrangiato e ben prodotto con la copertina migliore di sempre disegnata dal solito Mark Wilkinson.
Ecco i brani:
Vigil in a Wilderness of Mirrors
Forse il piu' grande pezzo prog scritto nella sua carriera. Rock teatro di altissimo livello con riuscito assolo di cornamuse scozzesi. Lo prendo spesso ad esempio per descrivere la musica di una volta quando c'era piu' complessita', piu' stratificazione, piu' frasi, piu' MUSICA (fateci caso: anche il ritornello ha... 2 ritornelli!) e il finale... I LISTEN TO THE CROWD... beh... capolavoro assoluto! Vale da solo il prezzo dell'album.
Voto 9
Big Wedge
Rock funky alla Gabriel. Il singolo apripista ma niente di veramente interessante dal punto di vista musicale. I testi di denuncia esigevano queste atmosfere hollywoodiane e quindi i fiati trionfali vanno perdonati. Dal vivo ovviamente spacca.
Voto 5,5
State of Mind
Brano mistico con buoni arrangiamenti del chitarrista dei Dire Straits Hal Lindes e ottimo fretless bass, corredato tra l'altro da uno dei video migliori di Fish.
Voto 7
The Company
La bibbia!!! Secondo capolavoro dell'album.
Voto 9
A Gentleman's Excuse Me
Toccante ballad con arrangiamento orchestrale. Il ritornello e' di grande poesia (I'm tired of dancing...). Da rimarcare come Fish stia in precario equilibrio su strutture assai fluide tutto sommato inedite. L'interpretazione infatti, a mio avviso, non e' delle migliori. Comunque brano notevole.
Voto 7+
The Voyeur (I Like to Watch)
Questo è il vero singolo signori! Oggi non sarebbe piu' concepibile. Espressione di un tempo che fu come il singolo Sensual World di K. Bush. Simmonds negli incastri ritmici di natura elettronica dimostra di avere pochi rivali (il bridge e' clamoroso!), ogni passaggio ti soprende! E pensare che su LP non apparve (!). Altri tempi.
Voto 7
Family Business
Il terzo capolavoro dell'album! Simmonds rispolvera i metodi minimali che furono di Kelly e Banks. Brano che anche nell'impennata del ritornello conserva una grazia inarrivabile e Fish è un titano!
Voto 8
View From the Hill
Ottima rock ballad (con testo bruciante che spiega tante cose) con la presenza dell'ex chitarrista degli Iron Maiden Gers (che per la verita' non lascia il segno piu' di tanto nell'assolo). Riappaiono le mitiche "bells" dei Marillion (per la verita' piu' dure) in un gioco di "botta-risposta" molto in voga negli anni 80 (ricordate Abacab o la stessa Assassing?) la parte centrale è caratterizzata dalle chitarre hard con Fish quasi al limite dell'inerzia (e della voce!) inizio e finale sono da URLO!!
Voto 8--
Cliche'
Ballad malinconica e paranoica forse un po' troppo sofisticata per chi arrivava dal Fish incazzato di CAS. Comunque deliziosa e di gran classe. Anche Usher si ritaglia uno spazio importante confezionando uno dei suoi migliori assoli.
Voto 8--
L'acquisto piu' importante per la squadra compositiva è senza dubbio quello di Mickey Simmonds (Oldfield) per un album che spazia felicemente dal programma teatrale filo marillico al folk, all'hard rock blues, al rock funky gabrielliano. (CAS aveva gia' fatto intuire che Fish non disdegnava di planare su territori soul e blues).
Album superbamente arrangiato e ben prodotto con la copertina migliore di sempre disegnata dal solito Mark Wilkinson.
Ecco i brani:
Vigil in a Wilderness of Mirrors
Forse il piu' grande pezzo prog scritto nella sua carriera. Rock teatro di altissimo livello con riuscito assolo di cornamuse scozzesi. Lo prendo spesso ad esempio per descrivere la musica di una volta quando c'era piu' complessita', piu' stratificazione, piu' frasi, piu' MUSICA (fateci caso: anche il ritornello ha... 2 ritornelli!) e il finale... I LISTEN TO THE CROWD... beh... capolavoro assoluto! Vale da solo il prezzo dell'album.
Voto 9
Big Wedge
Rock funky alla Gabriel. Il singolo apripista ma niente di veramente interessante dal punto di vista musicale. I testi di denuncia esigevano queste atmosfere hollywoodiane e quindi i fiati trionfali vanno perdonati. Dal vivo ovviamente spacca.
Voto 5,5
State of Mind
Brano mistico con buoni arrangiamenti del chitarrista dei Dire Straits Hal Lindes e ottimo fretless bass, corredato tra l'altro da uno dei video migliori di Fish.
Voto 7
The Company
La bibbia!!! Secondo capolavoro dell'album.
Voto 9
A Gentleman's Excuse Me
Toccante ballad con arrangiamento orchestrale. Il ritornello e' di grande poesia (I'm tired of dancing...). Da rimarcare come Fish stia in precario equilibrio su strutture assai fluide tutto sommato inedite. L'interpretazione infatti, a mio avviso, non e' delle migliori. Comunque brano notevole.
Voto 7+
The Voyeur (I Like to Watch)
Questo è il vero singolo signori! Oggi non sarebbe piu' concepibile. Espressione di un tempo che fu come il singolo Sensual World di K. Bush. Simmonds negli incastri ritmici di natura elettronica dimostra di avere pochi rivali (il bridge e' clamoroso!), ogni passaggio ti soprende! E pensare che su LP non apparve (!). Altri tempi.
Voto 7
Family Business
Il terzo capolavoro dell'album! Simmonds rispolvera i metodi minimali che furono di Kelly e Banks. Brano che anche nell'impennata del ritornello conserva una grazia inarrivabile e Fish è un titano!
Voto 8
View From the Hill
Ottima rock ballad (con testo bruciante che spiega tante cose) con la presenza dell'ex chitarrista degli Iron Maiden Gers (che per la verita' non lascia il segno piu' di tanto nell'assolo). Riappaiono le mitiche "bells" dei Marillion (per la verita' piu' dure) in un gioco di "botta-risposta" molto in voga negli anni 80 (ricordate Abacab o la stessa Assassing?) la parte centrale è caratterizzata dalle chitarre hard con Fish quasi al limite dell'inerzia (e della voce!) inizio e finale sono da URLO!!
Voto 8--
Cliche'
Ballad malinconica e paranoica forse un po' troppo sofisticata per chi arrivava dal Fish incazzato di CAS. Comunque deliziosa e di gran classe. Anche Usher si ritaglia uno spazio importante confezionando uno dei suoi migliori assoli.
Voto 8--
03 dicembre 2008
Retrospettiva Fish, di Francesco Barraco
Di prossima pubblicazione.
Finalmente, dopo una lunghissima attesa (della quale mi scuso profusamente con Francesco), stiamo per pubblicare questa interessantissima occhiata a tutti i lavori di Fish, con "pagella" - eccetto Songs from the Mirror (per il momento!).
Promosso o bocciato? :)
Finalmente, dopo una lunghissima attesa (della quale mi scuso profusamente con Francesco), stiamo per pubblicare questa interessantissima occhiata a tutti i lavori di Fish, con "pagella" - eccetto Songs from the Mirror (per il momento!).
Promosso o bocciato? :)
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